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Donatella

Mecchia

corbetta

Approccio combinato nel trattamento dell’acne giovanile polimorfa: microdermoabrasione associata a un dispositivo medico a base di TCA 33% modulato con H2O2.

L’acne è un’infiammazione cronica dell’unità follicolo-pilo-sebacea, dovuta all’ipercheratosi associata all’ipersecrezione sebacea, è forse la più frequente malattia della pelle ed è più diffusa nell’adolescenza e nel sesso femminile. Gli adolescenti affetti da acne possono presentare disagio psicologico, scarsa autostima, insicurezza ed imbarazzo, timidezza e, in casi estremi, depressione, dismorfofobia ed isolamento dalla vita sociale, con calo del rendimento scolastico e peggioramento quindi della qualità della vita. Oltre a uno specifico trattamento dermatologico con utilizzo di farmaci, esistono terapie e soluzioni di medicina estetica che aiutano a regolarizzare la produzione di sebo e contemporaneamente attenuare e cancellare eventuali esiti iperpigmentari e cicatriziali. Nell’ottica di proporre un trattamento minivasivo, con basso disconfort e rapido ritorno alla vita sociale, ho proposto ad alcune pazienti un protocollo combinato che preveda l’utilizzo sinergico di una microdermoabrasione e di peeling chimico TCA 33% modulato con H2O2. Il sistema di microdermoabrasione utilizzato esegue un trattamento non invasivo che agisce come idro-dermoabrasione attraverso un manipolo ad effetto vacuum dotato di tip che generano la vortexFusion, un sistema a vortice brevettato studiato per purificare l’epidermide in profondità e stimolare la rigenerazione cellulare. È dunque ideale per purificare la pelle in profondità, rimuovendo punti neri, cellule morte e idratandola allo stesso tempo. Nella stessa seduta viene associato un trattamento con TCA 33% modulato con H2O2. Quest’ultimo è un dispositivo medico a base di un mix di sostanze composto da acido tricoloroacetico al 33% in combinazione con acido cogico e perossido di idrogeno. Questa soluzione permette all’acido tricoloroacetico di penetrare più rapidamente nel derma senza danneggiare la pelle stessa ma stimolando piuttosto la rigenerazione cutanea e riducendo gli effetti più aggressivi del peeling. Sono state trattate n.10 pazienti di età compresa fra 17 e 28 anni. Sono state programmate 4 sedute, le prime due a distanza di 2 settimane e le altre due a distanza di un mese, associando l’approccio combinato microdermoabrasiane e PRX-Therapy. I risultati hanno mostrato una pelle più levigata, la riduzione delle lesioni papulo-pustolose e l’attenuazione dei segni ipercromici e cicatriziali con buona soddisfazione delle pazienti; inoltre, il risultato viene mantenuto grazie a sedute di mantenimento, a distanza di circa 3 mesi l’una dall’altra, e all’utilizzo di terapia topica domiciliare.

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