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< Lista Abstract

Andrea

Sbarbati

Verona

Vibrazioni meccaniche e calore in medicina estetica

Obiettivo: Gli stimoli di trasduzione meccanica applicati esternamente alla superficie cutanea provocano modificazioni della struttura fisiologica e funzionale dei tessuti sottostanti l'epidermide, compreso il tessuto adiposo. La presentazione è finalizzata alla comprensione degli effetti biologici delle microvibrazioni e del significato metabolico dell’aumento termico che esse producono. Materiali e metodi: Varie pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato la sensibilità delle strutture adipofasciali a stimolazioni meccaniche non invasivi come la microvibrazione compressiva, una metodologia che utilizza particolari sfere di silicone morbido che ruotano a differenti frequenze in modo da trasmettere sui tessuti delle “microvibrazioni” capaci di favorire un aumento termico fisiologico con varie azioni, fra cui drenaggio linfatico, vascolarizzazione, ristrutturazione, riduzione del dolore ed effetti metabolici liporiducenti. Risultati: Esperienze e studi sulla microvibrazione compressiva hanno sempre evidenziato una significativa vascolarizzazione dei tessuti con aumento di temperatura limitato e fisiologico, cioè nel range termico entro cui una determinata proteina conserva inalterata l’unica conformazione spaziale alla quale corrisponde la sua attività biologica, che è l’attivazione della funzione enzimatica esercitata grazie alla stabilizzazione della sua conformazione spaziale, con formazione del complesso attivato enzima-substrato e aumento della velocità di diffusione del substrato nella matrice. Un aumento termico fisiologico evita la denaturazione proteica e permette un equilibrio metabolico mantenendo costanti il pH, la forza ionica, la concentrazione dell’enzima, del substrato e degli eventuali coenzimi e cofattori presenti, infine velocizzando le attività enzimatiche. Conclusioni: Pur necessitando di ulteriori approfondimenti si può evidenziare che i miglioramenti ottenuti con le microvibrazioni compressive sono certamente il frutto di stimolazione dell’attività mitocondriale per mezzo di reazioni meccaniche, sia biofisiche di risonanza che biochimiche sulla funzione sensoriale del tessuto adiposo sottocutaneo, quindi nella riorganizzazione biochimica/ biofisica delle cellule che regolano la biologia dei tessuti stessi con visibili effetti sulla cute, oltre la riduzione del tessuto adiposo superficiale. Lo stress meccanico ciclico utilizzato interviene nel ciclo cellulare del tessuto adiposo e favorisce il rimodellamento tissutale, correlato all'attivazione delle cellule staminali abbondantemente presenti.

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